1930 – I modelli clock-face

Origini americane

1930 – I modelli clock-face

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Per le sue stesse modalita d’uso, il distributore a misurazione visibile era obbligato alla monumentalità: il vaso andava messo in alto perchè la benzina affluiva per gravità al serbatoio dei veicoli; doveva essere grande per non rendere troppo lento il rifornimento. I progettisti, curando l’estetica di questi giganti, ne avevano enfatizzato la mole proponendoli quali totem tecnologici. Ci volle qualche anno perché ci si liberasse di questi schemi mentali: i primi modelli clock-face sono ancora alti e imponenti; poi i progettisti iniziarono a sfruttare la nuova libertà loro offerta; e forse anche i fondi di magazzino erano terminati. Tolto di mezzo il grande vaso, sparita la necessità di grandi altezze (era la pressione della pompa a spingere la benzina fino all’esterno) i distributori si fecero più bassi, più compatti, ancor più curati in tutti i particolari. Era la grande stagione dello styling: una Art Deco spinta e resa americana dal genio dei designers pervadeva tutti gli oggetti, dal temperamatite al grattacielo. Linee parallele, sagomature aerodinamiche, decorazioni geometrizzanti, finiture impeccabili, colori accesi si impadronirono anche dei distributori di benzina: incorporati tutti i meccanismi al loro interno, inseriti nella logica formale dell’oggetto anche il quadrante e il beccuccio a pistola, divennero, come tanti altri prodotti industriali, pura espressione della sensibilità del loro tempo.

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