Gulf-Marketing e benzina

Anni ’60-Ecco la lista Gulf del benzinaio perfetto

Un opuscolo della Gulf italiana conservato al Museo Fisogni rivela tutte le tattiche di vendita del perfetto benzinaio negli anni ’60. Consigli oggi non sempre applicabili, ma che restituiscono una fotografia delle stazioni di rifornimento di allora.

Il servizio dell’addetto doveva svolgersi in 5 passaggi ben regolati, in cui nulla era lasciato al caso.

1° Passaggio-Saluto al cliente

Prima cosa da fare era salutare l’automobilista “non appena la sua vettura si ferma sul piazzale”, offendo immediatamente il “pieno di Super”. Era importante farsi notare subito dai potenziali clienti poiché altrimenti, in un’epoca senza self-service, c’era il rischio che il guidatore si spazientisse e passasse oltre. Fondamentale poi offrire il pieno di Super, per impedire “al cliente di bloccarvi con la richiesta di «mille lire»” o di benzina normale. “Assolutamente superfluo chiedere a chi si presenta alla pompa «cosa desidera?»”.

2° Passaggio-Rifornimento

Niente di nuovo qui; a parte raccomandare al gestore di osservare tutte le regole di sicurezza, la Gulf non dispensava particolari consigli in tal senso. Importante era comunque evitare sprechi e sgocciolamenti, e se capitava, oltre a scusarsi col cliente, bisognava “lavare subito con acqua”, in particolare “se si tratta di supercarburante il cui colorante macchia facilmente”.

3° Passaggio-Pulizia esterna

Questo passaggio all’apparenza innocente era particolarmente importante per convincere il cliente ad acquistare altri prodotti oltre alla benzina, specie se fatto nel modo giusto.

In particolare, per pulire l’esterno della vettura (ispezionando al contempo ruote e tergicristalli) bisognava girare “attorno alla macchina, ma allontanandovi dall’automobilista”, ovvero andando dietro all’auto. Infatti, avvicinandosi subito al guidatore “potreste essere bloccati dal braccio teso dell’automobilista il quale intende pagarvi e andarsene. In questo caso voi perdereste la possibilità di ulteriori vendite in quanto non vi sarebbe possibile individuare le altre necessità della vettura”. Insomma, fare il giro largo per individuare tutte le pecche della macchina, in modo poi da proporre l’acquisto di prodotti risolutivi.

L’ordine in cui eseguire la pulizia (vetri posteriori lato guida-fanalini-vetri lato passeggero-fanali anteriori) era inoltre importante perché permetteva al benzinaio di trovarsi “alla fine davanti al cofano, pronti per la quarta fase”.

4° Passaggio-Controllo del vano motore

In questa fase, come si può intuire, il gestore controllava radiatore, livello dell’olio, liquido e dei freni e batteria. “Se c’è tempo”, anche filtro dell’aria e liquido lavavetri.

Per poter svolgere fino in fondo il servizio, “dovete sempre cercare di ottenere l’apertura del cofano”. Anche di fronte ad un “no grazie”, il benzinaio doveva insistere, sia pur gentilmente, con frasi come “ci vorrà un attimo”, “non si sa mai”, eccetera.

Particolarmente importante era il controllo dell’olio, operazione che poteva maggiormente convincere il cliente all’acquisto. Se da un lato bisognava “mostrare sempre il livello al cliente” attraverso l’astina, dall’altro bisognava evitare in ogni caso di dire “l’olio è a posto”. “Domandate invece: «da quanto tempo ha cambiato l’olio?», oppure «quanti kilometri ha già fatto con questo olio?»”. Insomma, se anche l’olio era “al livello normale”, bisognava cogliere qualunque occasione di vendita, nel caso in cui il lubrificante fosse ormai troppo vecchio”. E se si era particolarmente bravi, si poteva “spesso vendere un cambio, anziché un semplice rabbocco”.

E se il cliente aveva fretta? Semplice, “ditegli che l’aspettate per il cambio al suo prossimo passaggio”.

5° Passaggio-Fine pulizia, “commiato”

In ultimo, occorreva concludere la pulizia del parabrezza, offrire la verifica della pressione delle gomme e salutare, chiedendo “al cliente di tornare da voi”. Addirittura, la Gulf suggeriva di “accompagnarlo all’uscita e facilitargli l’inserimento nel traffico”.

Insomma, il ritratto del benzinaio perfetto, quello servizievole e sorridente che caratterizzò le stazioni di servizio per tutti gli anni del boom economico, fino all’arrivo del self-service, che ha gradualmente ridotto le funzioni del gestore.

E se forse oggi un benzinaio così ci apparirebbe invadente e ci farebbe perdere tempo, non si può tuttavia non guardare a queste raccomandazioni con simpatia e con un pizzico di nostalgia per queste stazioni d’altri tempi.

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